29 febbraio 2008

Manifestazioni di Giugno


Negli eventi del 2008 ho aggiunto altri due importanti appuntamenti nel mese di Giugno.
Il giorno 7 ci sarà la "Notte Bianca" a Lamporecchio (PT), mentre il giorno 15 ci sarà la "Fiera dei saperi" presso Rivoreta nel comune di Cutigliano (PT).
Sono stato invitato ad entrambe le manifestazioni vedremo più avanti se sarò in grado di poter partecitare a tutti gli eventi.

27 febbraio 2008

25 febbraio 2008

Palazzi storici di Pistoia: Ospedale del Ceppo


Sulla consuetudine dell'affidare le elemosine a un tronco cavo è sorta la tradizione pistoiese del sogno dei due pii coniugi, Antimo e Bendinella, ai quali sullo scorcio del Duecento apparve la Vergine Maria che ordinò loro di fondare un ospedale là dove avessero trovato un ceppo fiorito in pieno inverno. Da qui il nome e l'insegna dell'istituzione assistenziale pistoiese i cui compiti contemplavano il sostegno dei poveri e la cura degli infermi. Per il ruolo sociale rivestito, il Ceppo, come analoghe istituzioni, esercitò una funzione determinante nella città soprattutto durante le frequenti calamità che affliggevano la società medioevale. L'ospedale si inserì nell'articolato sistema previdenziale cittadino per divenire, grazie ai lasciti e alle donazioni, soprattutto a partire dall'anno della terribile peste narrata dal Boccaccio, il più potente ente assistenziale di Pistoia. A conferma del prestigio raggiunto, l'istituzione divenne, sullo scorcio del Quattrocento, oggetto dell'aspra lotta che oppose le fazioni capeggiate dalle nobili famiglie pistoiesi dei Panciatichi e dei Cancellieri i quali, con ferocia, se ne contesero l'amministrazione. A seguito dell'inevitabile intervento riconciliatore fiorentino l'ente fu assoggettato all'Ospedale di Santa Maria Nuova di Firenze. Nel frattempo i modesti locali medievali si erano ampliati e con il loggiato prospiciente la piazza assunsero i caratteri architettonici dello stile brunelleschiano il cui prototipo è l'Ospedale degli Innocenti di Firenze.
Il fregio policromo dei Della Robbia che caratterizza il loggiato fu commissionato dallo Spedalingo Leonardo Buonafede allo scopo di promuovere le finalità benefiche dell'ente e di propagandare la nuova gestione fiorentina. Il Ceppo divenne, presumibilmente nel Cinquecento, sede di una Scuola Medica che nei secoli formò medici di valore, tra cui l'anatomista-patologo Filippo Pacini al quale è dedicata la vicina strada. Della scuola rimane oggi testimonianza nella raccolta degli antichi ferri chirurgici ordinati nel Museo dell'Accademia Medica del Ceppo. Amministrato dagli Spedalinghi di Santa Maria Nuova crebbe fino ad assorbire altre e simili istituzioni; alla fine del Settecento divenne l'ente ospedaliero cittadino, ruolo che tutt'oggi mantiene.
Il fregio dell'Ospedale del Ceppo è nell'ambito della scultura in terracotta invetriata la più tarda e forse la più spettacolare realizzazione; tanto da poter essere considerato il "canto del cigno" della produzione robbiana. La terracotta invetriata, una tecnica in cui la rilevanza plastica si unisce al cromatismo, rappresentò una delle esperienze artistiche più significative e diffuse del Rinascimento toscano che nell'arte di Luca della Robbia, consideratone a tutti gli effetti il padre, e dopo di lui, dei figli, dei nipoti e dei discepoli concorrenti trovò la massima espressione. Tra questi ultimi un ruolo importante lo rivestì Santi Buglioni che fu l'ultimo grande interprete di questo genere e l'autore dei coloratissimi pannelli del fregio pistoiese.
L'articolato programma iconografico, ciascuno dei riquadri è dedicato a una delle Sette Opere di Misericordia, fu ispirato dallo Spedalingo, il fiorentino Leonardo Buonafede, lo stesso che, in sei pannelli, presiede, vestito di un abito bianco con mantella nera a quelli che sono gli adempimenti quotidiani dell'ente ospedaliero ricordando così al buon cristiano i propri doveri. Nella formella laterale di sinistra lo vediamo vestire gli ignudi e assistere le vedove, in quelle frontali alloggiare i pellegrini, assistere gli infermi, visitare i carcerati, seppellire i morti e dare da mangiare agli affamati.
L'ultimo pannello a destra con il conforto offerto agli assetati fu modellato dal pistoiese Filippo di Lorenzo Paladini che alla fine del sedicesimo secolo sostituì per ragioni a noi ignote l'originale del quale rimangono oggi soltanto alcuni frammenti. Gli smalti di quest'ultima formella, al cui centro campeggia l'allora Spedalingo Bartolomeo Montichiari, hanno perduto vividezza e cromaticità a confermare come la tecnica dei Della Robbia, appresa poi dai Buglioni una delle famiglie concorrenti, fosse originale. Le scene sono intercalate da lesene a candelabra che incorniciano figure allegoriche raffiguranti le Virtù. Da sinistra la Prudenza, in posizione centrale la Fede, la Carità, e di seguito la Speranza e la Giustizia. In angolo due figure fantastiche con ai piedi l'insegna del Ceppo. I lavori di ornamento all'Ospedale erano iniziati però qualche decennio prima con l'incarico a Benedetto Buglioni dell'Incoronazione della Vergine per il portale dell'edificio a sinistra prossimo al loggiato. Proseguirono pochi anni dopo sempre con una commessa a Benedetto per un medaglione con l'insegna del Ceppo, identificato in quello sul lato destro del portico. Nello stesso anno in cui Santi venne incaricato del fregio, Giovanni Della Robbia, ultimo esponente della più famosa famiglia, modellò i medaglioni posti nei pennachi raffiguranti scene della vita della Vergine e lo stemma dei Medici.

Domenica 2 Marzo sarò ad Agliana (PT)



24 febbraio 2008

Tutti a casa!!!!


Sono appena tornato da Pescia, non ho montato il banco. L'organizzazione ha lasciato molto a desiderare, tanto da non sapere come fare a gestire i molti espositori presenti stamani.
Personalmente quando vedo litigare gli stessi espositori per un metro di spazio..........................Me ne torno a casa!!!!!!!

23 febbraio 2008

Non scriviamo e leggiamo poesie perché è carino.
Noi leggiamo e scriviamo poesie perché siamo membri della razza umana,
e la razza umana è piena di passione.
Medicina, legge, economia, ingegneria sono nobili professioni,
necessarie al nostro sostentamento.
Ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l'amore..
sono queste le cose che ti tengono in vita.


John Keating dal film "L'attimo fuggente"

22 febbraio 2008

Presenza dell'ultimo minuto a PesciAntica


Il titolo dice tutto. Il mese scorso fu particolarmente freddo, ma considerando la favorevole condizione metereologica (almeno si dice), riprovo a presentarmi a Pescia.
Vi aspetto

19 febbraio 2008

Eventi importanti del 2008

Salve,
cercando di riordinare le idee e le date, ho fatto un resoconto molto approssimativo degli appuntamenti importanti dell'anno 2008 che allieterò con la mia presenza. Naturalmente mi riferisco ad eventi importanti come feste medievali, raduni, sagre e chi più ne ha più le metta.

APRILE
Festa della civiltà contadina, Montefoscoli (PI)

MAGGIO
Rievocazione medievale a Serravalle Pistoiese presso la rocca di Castruccio.
Fierucola di San Baronto (PT)

GIUGNO
Notte Bianca a Lamporecchio (PT)
Fiera dei Saperi A Rivoreta nel comune di Cutigliano (PT)

LUGLIO
Pistoia Blues

AGOSTO
Acchiappastelle a Castagneto Carducci
Festival degli artisti di strada a Momigno (PT)

SETTEMBRE
Festa medievale Montevettolini (PT)
Festa medievale Vicopisano (PI)
Palio dei rioni a Pescia (PT)
"Assedio alla Villa" rievocazione medievale Poggio a Caiano.

OTTOBRE
Festa di San Colombano, Peccioli (PI)

DICEMBRE
"Fiabesque", Peccioli (PI)

Se avete eventi importanti da segnalare scrivetemi.

18 febbraio 2008

Mercatino di Quarrata


Oggi come comunicato ho partecipato al mercatino Mensile di Quarrata. Eravamo tutti disposti nell'area Ex Lenzi dietro la Piazza Risorgimento, zona non proprio visibile, ma comodissima per il carico scarico merci.
A parere mio si cominciano ad intravedere segnali positivi post feste natalizie, le persone sono già proiettate a Pasqua e ricominciano a guardarsi attorno mostrandosi maggiormente recettive e disponibili. In poche parole sono maggiormente disponibili a spendere.
Certamente una boccata d'ossigeno per tutti gli espositori.
Speriamo che quello che dico non sia solo una mia sensazione , ma sia l'inizio di un cambio di tendenza.
Mi è stato annunciato che il prossimo mese il mercatino si svolgerà in Piazza Risorgimento, zona indubbiamente più centrale e quindi ben visibile e siccome il giorno del mercatino cadrà alla vigilia di Pasqua molto probabilmente risarò presente con i miei giocattoli, con la speranza che il clima sia meno gelido di quello di oggi.

15 febbraio 2008

Anni 80: gocce di nostalgia



Noi 40enni ci sentivamo più sicuri quando lui sorvolava i nostri celi

Palazzi storici di Pistoia: Palazzo Panciatichi o del Balì


L'edificio, abitato per molti secoli dalla famiglia pistoiese di cui porta il nome e di cui ancora oggi conserva in angolo il grande stemma, è l'unico edificio privato d'impronta medievale ancora presente in città. Nel Trecento Vinciguerra Panciatichi, discendente di Pancio di Bellino, rientrato in città dopo l'esilio in Francia, eresse il palazzo in prossimità dell'incrocio tra la via Maestra e borgo San Domenico, le attuali Via Cavour e via Panchiatichi. Durante il forzato soggiorno in terra d'oltralpe i Panciatichi esercitarono con notevole fortuna l'arte bancaria e una volta rientrati a Pistoia vollero che il loro palazzo riecheggiasse in alcuni particolari costruttivi le contemporanee architetture civili francesi. Agli inizi del Quattrocento il palazzo ospitò per tre mesi Papa Alessandro V che per le incerte condizioni di salute sostò a Pistoia prima di raggiungere Bologna dove poi morì. Vi trovarono poi ospitalità a causa della pestilenza che imperversò a Firenze nella seconda metà del secolo personaggi di fama, tra cui i familiari di Lorenzo il Magnifico e alcuni membri della sua corte come il Poliziano. Questo testimonia quanto la famiglia fosse potente e come il palazzo rivestisse un ruolo di primo piano in città quasi a fare da contraltare a quello del Comune. Durante i violenti scontri d'inizio Cinquecento che videro i Panciatichi opporsi alla potente famiglia dei Cancellieri, era in palio la carica di spedalingo, l'edificio fu dato alle fiamme. Costretti ad abbandonare la città i Panciatichi vi rientrarono qualche anno dopo sotto la protezione di Firenze e ristrutturarono il palazzo di famiglia trasformandolo da fortilizio medievale in dimora rinascimentale. Scomparvero i merli, oggi presenti soltanto sul lato sinistro, sostituiti da un'elegante gronda in pietra e legname, mentre l'interno fu ingentilito dall'ampio cortile e dallo scalone.
L'ampliamento del palazzo fu opera del pistoiese Ventura Vitoni, in quegli anni il maggior architetto della città, direttore, tra l'altro, del cantiere della fabbrica della Madonna dell'Umiltà. Alla fine del Cinquecento l'ultimo erede della famiglia fu costretto a vendere il palazzo per un grave dissesto economico e la famiglia Cellesi ne divenne la nuova proprietaria. I discendenti maschi di questo casato ottennero la dignità di balì dell'Ordine di Santo Stefano, un istituto fondat0 dal Granduca Cosimo I de' Medici per difendere le coste della Toscana dall'insidia dei Turchi. A questo titolo è legato il nome con cui oggi i pistoiesi indicano l'antica residenza. Ai primi del nostro secolo nel portico, oggi sede di un istituto bancario, si trovava una delle prime sale cinematografice della città: l'Excelsior. Nonostante il palazzo sia andato in gran parte distrutto a causa dei bombardamenti anglo-americani del secondo conflitto mondiale, un accurato restauro condotto durante gli anni sessanta ha posto rimedio ai gravi danni restituendo nelle sue linee originali quello che è stato uno dei luoghi più in vista della storia di Pistoia.

LE FINESTRE DEL PALAZZO PANCIATICHI
Questo tipo di finestra, che divide l'apertura in quattro riquadri, è detto a crociera e caratterizza l'architettura civile rinascimentale italiana tanto che anche per il palazzo pistoiese ne era stata ipotizzata la costruzione in concomitanza con i restauri cinquecenteschi. Sennonché, durante gli ultimi lavori, si è visto che l'inserimento delle finestre risale alla struttura del fortilizio medioevale. La fenètre croisèe è infatti documentata delle costruzioni francesi a partire dalla prima metà del XIII secolo e soltanto nei secoli successivi si diffuse in Italia. Proprio per la loro appartenenza alla struttura originaria le finestre del palazzo pistoiese, che si pensa abbia come prototipo la Casa dei Musici di Reims, precedono l'uso rinascimentale e rappresentano, quindi, un esempio atipico nell'architettura toscana della prima metà del Trecento.

La trottola


Forse la vita ci ha dipinto sulle facce impazzite di una trottola
e nella nostra vorticosa roteazione guardiamo il mondo
sfuggire in un istante
E.quel gioco di frettolosi addii,di vertiginosi scenari colorati
di incontri che non durano
quel gioco senza riso siamo noi
Poi la corsa finisce in un rotolare sordo sul lastricato del nulla.

Tu sfuggi,
credi di andare
verso il bello,
acceleri,
entri nel buio,
gli incubi ti assalgono,
ti sgomentano,
ti affidi a parvenze di luce,
quando ne esci
sospiri;
in fondo al rettilineo
del sollievo
altro tunnel
ti aspetta.

09 febbraio 2008

Pontassieve.......Un flop!!!!


Il titolo del post dice tutto.
I mesi di Gennaio e Febbraio non sono certamente dei più prolifici, sono mesi piuttosto depressi, sarebbe sufficiente guardarci un attimino dentro per capire che anche noi in questo periodo siamo un po depressi. Effettivamente questi mesi non mettono di buon umore, ma è il tuffo naturale che tutti noi facciamo dopo le euforie dei periodi natalizi è il down dopo l'up.
E di questo stato d'animo ne risentono tutte le categorie, ma soprattutto ne risentono le relazioni ed i nostri rapporti interpersonali. Basterebbe far trascorrere questo periodo perchè in fondo tutto scorre, tutto passa.............Il mercatino di oggi è la conseguenza naturale degli stati d'animo presenti......depressione.
Ok Ok, forse ho psicoanalizzato troppo la situazione, forse ho un attimino forzato nell'interpretazione dei fatti. Rimanendo nel concreto oggi ho appena ripreso le spese e sinceramente mi sembra un po troppo poco, ma questi sono i fatti. Domenica prossima sarò a Quarrata, d'altronde una caratteristica di noi amanti dei mercatini è quella di non mollare mai e di lottare contro qualsiasi evento controverso, in altre parole abbiamo l'entusiasmo dalla nostra parte e l'entusiasmo è la carica vitale della nostra esistenza (come sono psicologo e filosofo stasera).
Nell'album fotografico a fianco della pagina, ho messo qualche foto del mercatino di Pontassieve

05 febbraio 2008

Sabato 9 sarò a Pontassieve


Sabato 9 Febbraio sarò all'interno della Coop di Pontassieve. E' la prima volta che espongo all'interno di un centro commerciale per cui non ho idea di come mi andrà a finire. Speriamo bene in quanto i km per raggiungere Pontassieve non sono pochi

03 febbraio 2008

Annullamento presenze 3 10 Febbraio


Per i motivi che avevo preannunciato in precedenza oggi non sono andato al carnrvale medievale di Calenzano e me ne dispiace molto. Tuttavia già da adesso preannuncio la mia mancata partecipazione a Monsummano Terme Domenica prossima causa finali di pallavolo del settore giovanile del Monsummano Volley dove gioca mia figlia.
Domenica 17 Febbraio sarò comunque a Quarrata

Palazzi storici di Pistoia: Palazzo Amati


La famiglia Amati è documenta già nel 1300 quando raggiunge a Pistoia un grado elevato nella società. Nel 1700 le notevoli disponibilità finanziarie permettono a Giovanni Tommaso Amati di costruire una dimora degna della famiglia. Il palazzo nasce intorno al 1720 nell'area in cui nel XII nascevano le mura urbane del secondo cerchio, successivamente abbattute. Gli Amati, utilizzando una certa influenza presso le pubbliche magistrature, ottengono il permesso di utilizzare lo spazio dell'antica via delle Cerchie con l'impegno di lasciare attraverso una volta il pubblico transito. Il progetto, affidato a Giovan Battista Baldi, viene elaborato affinché il portale di accesso pubblico non sia un alterazione della facciata, ma un maestoso finto portale coronato da un fastigio al centro del quale si trova il grande stemma marmoreo degli Amati e tra le due finestre del primo piano viene posto il busto di un personaggio della famiglia. La fase originale del palazzo è a tre piani, la soprelevazione del terzo piano al di sopra del ricco cornicione sarà costruita nel XIX secolo, nello stesso periodo in cui viene chiuso l'antico passaggio pubblico. Di notevole ricchezza è l'interno del palazzo, forse sproporzionato all'effettivo ruolo economico della famiglia. L'edificio si apre al piano terra con un grandioso atrio dove si innalza il monumentale scalone a due rampe parallele. Altrettanto fastosi si presentano gli altri vani del palazzo, arricchiti dagli affreschi di Giandomenico Ferretti e da decorazioni a stucco eseguite da artisti fiorentini. Nel 1727 il pittore tedesco Georg Christoph Martini visita il palazzo del quale rimane favorevolmente impressionato. Alla fine del XVIII secolo il palazzo è di proprietà del Cavalier Giulio Amati, sposo di Tommasa Panciatichi l'ultima discendente della famiglia e di conseguenza erede di un cospicuo patrimonio, del quale tenta di impossessarsi il marito. Tommasa Panciatichi chiede il divorzio e nel 1811 vince la causa e si trasferisce nella villa di Montebono. Il contrasto tra i coniugi Amati influisce negativamente sull'educazione dei figli, specialmente su Laura detta Selvaggia, la quale nel 1799 è protagonista di un episodio che suscita scandalo in tutta Pistoia. Tra il 1838 ed il 1835 durante i lavori di ampliamento del palazzo pretorio il pianto terreno del palazzo amati viene utilizzato come sede provvisoria del Tribunale di prima istanza la famiglia di Tommaso Amati si trasferisce al secondo piano e nel 1853 non avendo eredi viene nominato erede del palazzo Giulio Cellesi con l'obbligo di assumere il doppio cognome. Dal 1° luglio del 1905 ad oggi il palazzo diventa filiale della Banca Toscana, la quale nel 1910 acquista l'intero edificio.