C'era una volta un tornitore che costruiva trottole.Un giorno arrivò un principe che gli chiese una trottola. Il tornitore disse che avrebbe costruito per lui una trottola che quando girava parlava.Il tornitore portò la trottola al principe che quando si accorse che facendola girare non parlava, si arrabbiò. Il Re ordinò al tornitore di costruirne una che parlava. Il tornitore spaventato andò a chiedere aiuto al mago. Il mago gli diede una bambola che parlava da attaccare alla trottola. I
l tornitore ritornò al castello e quando il principe vide la trottola, saltò di gioia: la trottola girava e la bambola parlava!Il principe giocava tutti i giorni con la sua trottola e aveva chiamato la bambola Trottolina.Un giorno il Re si arrabbiò perché il principe era diventato grande ed era ora che prendesse moglie. Il principe però voleva sposare Trottolina e il Re gli fece rompere la trottola. Il principe si ammalò e il Re chiamò di nuovo il tornitore e gli chiese una nuova trottola.Il tornitore ritornò dal mago che lo aiutò ancora e costruirono una nuova trottola con una bambola che parlava.Un giorno il principe portò Trottolina in cantina perché non si accontentava più di una bambola che parlava solo quando la trottola girava.Il principe diventò Re quando il babbo morì. Tutte le notti il re sentiva Trottolina che lo chiamava e allora una notte scese in cantina e vide con sorpresa che Trottolina era cresciuta e sembrava una ragazza vera.Il Re, visto che purtroppo continuava ad essere una bambola, decise di bruciarla. Trottolina però, mentre bruciava, iniziò a girare per le stanze bruciando tutto il castello.Tutti pensarono che il re era morto, ma il mattino seguente videro con grande stupore che c'era un'altro castello con un bel giardino dove camminavano, tenendosi per mano, il Re e Trottolina.Trottolina era diventata una ragazza vera, così il Re poté sposarla e vissero felici insieme.
















Durante la prima metà del Trecento una fanciulla ricoverata nell'ospedale dei santi Donnino e Lorenzo fu guarita dall'infermità grazie all'intervento della Vergine Maria. A seguito di questo miracolo la stanza dell'ospedale in cui era avvenuto fu trasformata in oratorio. Un valente pittore che prende il nome dall'evento, il Maestro del 1336, vi affrescò l'immagine della Vergine con il Bambino in braccio proprio come era apparsa alla giovinetta malata. Un secolo dopo al posto dell'oratorio venne edificata una chiesa che fu detta della Madonna delle Grazie o del Letto perché in una delle cappelle aperte sulla parete sinistra venne custodito il letto della miracolosa apparizione. La chiesa, sobria ed allo stesso tempo elegante, ha il fronte aperto da un semplice portale cui fanno da cornice le candelabre scolpite sugli stipiti e il lunettone con al centro lo stemma del Comune di Pistoia. Si tratta di un un bell'esempio di architettura rinascimentale del grande architetto fiorentino Michelozzo. Nonostante sia sconosciuto il progettista è noto l'impegno economico sostenuto dal comune per far bello il santuario verso cui i pistoiesi hanno sempre mostrato un particolare affetto. E'invece sicuro che alla sua costruzione partecipò l'architetto pistoiese Ventura Vitoni la cui presenza nei maggiori cantieri cittadini dell'ultimo Quattrocento sembra oramai indubbia. 











