27 gennaio 2008
Pesciantica in linea con le aspettative
Oggi ho esposto a Pesciantica, il tradizionale mercatino pesciatino di antiquariato e artigianato. Non mi aspettavo un grosso afflusso di gente ed infatti così è stato. Il mese di Gennaio è tradizionalmente vuoto, sono appena trascorse le feste per cui è fisiologico un calo di vendite. Io non so le altre volte, ma oggi il movimento "economico" è stato veramente minimo.
La giornata fredda e umida è scorsa lenta e questo è l'elemento che maggiormente mi ha annoiato. Ho notato da parte di molti espositori, la volontà di "forzare" i tempi cercando di recuperare in questo mese quanto non hanno fatto a Dicembre causa cattivo tempo. Questo oggi si è tradotto in un qualcosa di sterile, carino ma sterile. Molte persone del posto hanno commentato positivamente il mercatino di oggi, a detta loro nella giornata odierna erano presenti dei banchi con articoli originali, ma ciò non è bastato ad invogliare la gente aspendere.
Poco male, andrà meglio Domenica prossima a Calenzano.
Ho scattato alcune foto, poche per la verità, la prossima volta cercherò di essere più generoso.
Ps: la foto sopra è stata scattata oggi ad un personaggio mio conoscente......E' un personaggio da prima pagina.
25 gennaio 2008
E adesso dove andiamo?
E' caduto il governo Prodi, evento prevedibile fin dalla nascita dello stesso. Troppe le anime diverse all'interno della stessa coalizione. E' inutile negarlo, tutti sapevamo che quella del centrosinistra sarebbe stata una breve parentesi. Tuttavia nessuno si aspettava di assistere ad una dinamica di rottura per come è stata. Ma vi rendete conto cosa sta succedendo in Italia? Siamo gli zimbelli d'Europa e del mondo, siamo ridicoli ed incapaci di autogestirci. Dall'inizio della seconda Repubblica ogni governo ha sempre cercato di rivedere e ritoccare le regole del gioco per favorire la propria rielezione senza mai affrontare i problemi veri, i problemi dell'Italia , della gente. Quando qualcuno però ha tentato di dire qualcosa di diverso, una voce fuori dal coro ecco, il solito demagogo!
E adesso risiamo all'ennesimo giro di giostra, cose già viste, un libro già letto, con un Silvio Berlusconi che si presenta come il nuovo, il liberista che lotta contro i comunisti che ci vogliono invadere. Ma lui fa da scudo, si sacrifica per noi.
Questa specie di governo appena caduto era nato sulle rovine del governo Berlusconi, di male in peggio. Ma adesso c'è anche il nuovo, c'è Veltroni. Questo ha dedicato tutto il suo tempo a revisionare le regole elettorali e questo lavoro l'ha fatto assieme al nostro Silvio nazionale con il motto:"elezioni si, ma solo con nuove regole". Adesso con la caduta di Prodi, Silvio si è già dimenticato di quel motto, ora grida:"al voto...Subito!!!!"
E noi zitti, rassegnati, denaturati, snervati spettatori di questo teatrino che rappresenta solo se stesso. Che fosse meglio il periodo del terrorismo? Al di là delle condanne unanime delle violenze e dei soliti discorsi rituali e di circostanza, le forti contrapposizioni hanno sempre generato grandi idee, grandi interventi, grandi risultati e soprattutto quella solidarietà fra le persone necessaria per mantenere vivo quel senso della giustizia e della morale. Occorre crescere, ma anche se la storia insegna sono necessari gli alunni e questi non ci sono.
Roberto Puccianti
23 gennaio 2008
Palazzi storici di Pistoia: Palazzo dei Vescovi
Sul finire dell'XI secolo il Vescovo di Pistoia abbandonò l'edificio in cui abitava insieme ai canonici della cattedrale e dette inizio ad una nuova costruzione nella zona compresa tra la via Regia e la piazza antistante il Duomo. Questo palazzo si presentava come un vero e proprio fortilizio, con una possente torre angolare e la merlatura lungo tutto il suo perimetro specialmente su Via della Torre. Il luogo prescelto, essendo di notevole prestigio simbolico in quanto uno dei più antichi della città come ancora oggi dimostrano i reperti archeologici lì rinvenuti e visibili lungo il percorso archeologico allestito al piano interrato, contribuiva a rafforzare il controllo vescovile che già da tempo si esercitava in maniera diretta sulle attività mercantili che si svolgevano nella piazza antistante. In occasione dell'investitura de feudo imperiali del vescovo Rainaldo, l'imperatore Federico Barbarossa fu ospitato nel palazzo che qualche anno prima era stato sottoposto ad alcuni lavori di rifacimento e abbellimento. Il maggiore dei quali fu la decorazione ad affresco della grande sala sinodale in cui vennero dipinte scene di battaglia delle quali rimangono soltanto alcuni frammenti. Fu questo il periodo in cui la residenza vescovile cominciò a trasformarsi in un vero e proprio palazzo cittadino, perdendo quei caratteri difensivi che sono ancora in parte visibili sul muro posteriore e sulla facciata successivamente nascosta dal loggiato trecentesco. Quando alla metà del XII secolo il vescovo Atto promosse il culto per san Jacopo si rese necessaria la costruzione di un nuovo ambiente, la sacrestia, dove conservare gli arredi e gli oggetti preziosi donati dai fedeli al Santo Protettore. In epoca successiva sopra a questa fu costruita, per l'ufficio della messa in privato del Vescovo, la Cappella di S. Niccolò. Di questa cappella, prima affrescata e poi nel corso del tempo destinata a diversi ed impropri usi, rimane visibile nella retrostante via del Duomo l'insolita abside pensile in mattoni. Nel corso del Trecento il palazzo subì profondi rimaneggiamenti che ne modificarono il fronte e l'alzato. I lavori, pur conservando le strutture romaniche, incisero profondamente sull'assetto del palazzo che fu ampliato e arricchito di un nuovo prospetto archiacuto che inglobò lo scalone di facciata. Il palazzo da quel momento divenne oggetto soltanto di piccole variazioni fino a quando il vescovo Scipione de' Ricci, visto il cattivo stato e l'eccessiva frammentazione degli ambienti, non decise di abbandonarlo per costruirne uno nuovo. Da allora il vecchio edificio, ridotto ad abitazione privata, ha subito non poche modifiche degli ambienti interni e, in parte, della facciata principale. Un radicale restauro promosso dalla Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia proprietaria dell'immobile ha restituito, ripristinandone l'aspetto gotico, alla prestigiosa residenza il decoro che essa ebbe nei secoli passati. Oggi il palazzo, oltre ad essere la sede di rappresentanza dell'istituto di credito, ospita il Museo Capitolare e la ricostruzione di un ciclo di pitture a tempera del pittore Giovanni Boldini un tempo in una stanza della villa La Falconiera a Collegigliato nei pressi di Pistoia. Dove per secoli si sono avvicendate le botteghe oggi si trova lo sportello informativo dell'Azienda di Promozione Turistica.
22 gennaio 2008
Domenica 27 sarò a Pesciantica
Domenica 27 sarò a Pesciantica presso Pescia in provincia di Pistoia.
A Pescia mi sono presentato solamente l'anno passato se non mi sbaglio il 1 Maggio in occasione della festa medievale che organizzano i rioni della cittadina Toscana.
Nell'occasione i contradaioli del rione S.Maria furono molto carini e gentili e colgo l'occasione per salutarli con affetto.
20 gennaio 2008
TAM TAM
I giocattoli della memoria
Da qualche tempo mi occupo di restauro di giocattoli di legno antichi e moderni.
Nel portare avanti questa attività ho scoperto che esistono un sacco di persone che possiedono giocattoli antichi che, restaurati, potrebbero diventare veri e propri oggetti di pregio spesso ricercati da collezionisti ed amanti del ricordo.
Per restaurare i vostri giochi di legno o per consulenze, potete contattarmi per telefono al 328 4793257 oppure scrivetemi.
A presto
Roberto Puccianti
Nel portare avanti questa attività ho scoperto che esistono un sacco di persone che possiedono giocattoli antichi che, restaurati, potrebbero diventare veri e propri oggetti di pregio spesso ricercati da collezionisti ed amanti del ricordo.
Per restaurare i vostri giochi di legno o per consulenze, potete contattarmi per telefono al 328 4793257 oppure scrivetemi.
A presto
Roberto Puccianti
19 gennaio 2008
Aggiornamento album fotografico
Ho aggiunto qualche foto di mercatini di qualche tempo fa. Prima di essere giocattolaio sono Educatore, me prima di Educatore sono falegname, poi basta, non posso essere mica tutto io!!
18 gennaio 2008
Palazzi storici di Pistoia: Palazzo Pretorio o del Podestà
L'aspetto medioevale con cui oggi conosciamo il palazzo è il risultato di un rifacimento eseguito alla metà dell'Ottocento. Su progetto dell'architetto Giuseppe Faldi, l'amministrazione comunale, per lo stato di deterioramento in cui versava il vecchio edificio, decise il suo totale recupero. In quell'occasione il palazzo fu ampliato includendo tutte le proprietà adiacenti che così furono riunite in un unico edificio. Il fronte con le sue finestre a bifora fu innalzato di un piano e la facciata fu resa omogenea con un intonaco che simula la pietra. Anche i vecchi stemmi furono ricollocati. Si trattava di una precisa scelta culturale per rievocare, in epoca risorgimentale, quello che era stato il periodo di massimo fulgore della città. Sicuramente dalla seconda metà del Trecento, anno in cui i documenti ci dicono che venne "rinnovato" per la prima volta l'originario edificio, il palazzo fu abitato da coloro che hanno amministrato la giustizia a Pistoia; in epoca medioevale il Podestà e, durante la dominazione medicea, i Commissari fiorentini. Nei primi anni dell'Ottocento, dopo l'abolizione delle magistrature podestarili, il palazzo divenne sede del Tribunale Collegiale e qualche anno dopo del Regio Tribunale di Prima Istanza. Fu a seguito di questo cambiamento e delle nuove esigenze che il vecchio palazzo non riusciva più a soddisfare che fu decisa, come è stato già detto, la sua ristrutturazione e il suo ampliamento. Nel Trecento il primitivo edificio, incentrato sulla corte a pianta quadrata e corrispondente a quello che oggi è lo spazio occupato dalle prime quattro finestre a sinistra, in asse alle quali si apre il portone d'ingresso, fu aggiunto un nuovo corpo destinato ad accogliere gli alloggi delle guardie, le prigioni e le stalle.
Nella corte interna come dimostrano gli scranni in pietra dove risiedevano i magistrati, quelli oggi visibili sono stati costruiti nei primi anni del Cinquecento, si svolgevano i processi pubblici. La decorazione a tempera o a fresco con gli stemmi dei podestà e dei commissari che adorna questo loggiato, è datata a partire dal XV secolo, ma fu completata, anch'essa in stile, nell'Ottocento da Bartolomeo Valiani, Ferdinado Marini ed Aurelio Machol che, proprio per il profondo senso campanilistico che guidava l'operazione di restauro, aggiunsero anche alcune scene in ricordo delle epoche più gloriose della città. Le scale presenti sulla destra dell'ingresso conducevano alla grande sala del primo piano, quella in cui ancora oggi si celebrano le udienze, e agli appartamenti privati.
17 gennaio 2008
16 gennaio 2008
Dietrofront
Comunico che Domenica 20 non sarò a Poggio a Caiano. Il Comune inizialmente mi ha dato l'autorizzazione per poi successivamente comunicarmi che avrei dovuto fare la spunta, ovvero presentarmi Domenica mattina e sperare che qualcuno non si presenti per occupare il suo spazio.
Preferisco restare a casa.
15 gennaio 2008
Domenica 20 Gennaio : probabilmente sarò all'antica Fiera S.Antonio di Poggio a Caiano.
Dal 1997 è stata riscoperta, dopo un'interruzione di circa cinquant' anni, l'"Antica Fiera di Poggio a Caiano", una rievocazione dei costumi e delle tradizioni rurali. La manifestazione ha origini lontane, difficili da collocare: certo è che essa esisteva già nel 1709, anno in cui il pittore bolognese Giuseppe Maria Crespi la raffigurò in un grande olio su tela conservato alla Galleria Fiorentina degli Uffizi. Dai primi del '900 la fiera si è svolta per consuetudine il 17 Gennaio , giorno dedicato a S. Antonio Abate, protettore degli animali. Ora la festa avviene nella domenica più vicina a tale ricorrenza. All'interno della manifestazione è organizzata un'esibizione equestre, oltre ad un mercato lungo le strade adiacenti.
14 gennaio 2008
Domenica 3 Febbraio sarò presente al Carnevale di Calenzano
Per festeggiare il Carnevale a Calenzano, in provincia di Firenze, si rievoca il Medioevo con sfilate di figuranti, tornei e allestimenti di botteghe antiche.Si ricordano i combattimenti tra i fiorentini e l’esercito di Castruccio Castrocani, signore di Pisa e di Lucca, che nel 1323 si accampò a Cadenzano minacciando Prato. I fiorentini, “serrate le botteghe e lasciate ogni arte e mestiere” come scrive il Villani, reagirono immediatamente e “il dì seguente si trovarono a Prato millecinquecento cavalieri e ben ventimila pedoni”.
Io con la mia esposizione farò parte di questo magnifico quadro.
13 gennaio 2008
Mercato S.Miniato: mancata partecipazione
11 gennaio 2008
Palazzi storici di Pistoia: Palazzo del Capitano del Popolo
Questo edificio deve nome e fama ad una tradizione locale che lo ha sempre indicato quale sede dell'antica magistratura comunale. Tuttavia questa tradizione non ha mai trovato conferma nei documenti d'archivio. Al di là delle giustificate riserve il palazzo conserva comunque quell'aria autorevole e prestigiosa che in epoca medioevale contraddistingueva la residenza delle più importanti cariche civili. La sua stessa collocazione fu di assoluto privilegio, infatti sorse lungo quel tratto, l'attuale via di Stracceria, dell'antica via regis, la via che da Porta S. Pietro conduceva al centro politico della città posto, un tempo, in piazza della Sala. La figura del Capitano, che aveva poteri militari e di tutela degli interessi del popolo che direttamente lo eleggeva, si affermò a Pistoia durante l'epoca comunale e restò in auge sino alla seconda metà del XIV secolo quando fu sostituito da un magistrato proveniente da Firenze. Le prime notizie in merito alla residenza del Capitano del popolo risalgono alla seconda metà del Duecento, quando questi ed il Podestà, qualche volta di concerto qualche altra no, come si legge nei documenti dell'epoca, cominciarono ad acquistare edifici confinanti con la piazza del Duomo.
Una carta datata intorno alla fine del secolo indica il palazzo del Capitano in prossimità della Cappella Sancti Johannis, il Battistero, ma non fornisce altra indicazione per cui ancora oggi rimane difficile identificare con certezza il luogo in cui sorgeva l'antica costruzione.
L'edificio che ammiriamo è frutto di diversi interventi architettonici ben individuabili in tre nuclei costitutivi: la torre angolare, la casa-torre immediatamente a sud di questa e un più basso corpo di fabbrica. Di quest'ultimo rimangono le tracce delle grandi finestre a bifora che conferivano agli ambienti interni il carattere di loggia.Il palazzo ha subito con il passare del tempo e il mutare del gusto molti rifacimenti che se in parte ne hanno modificato l'aspetto, lo hanno anche reso assai particolare proprio per l'evidente sovrapposizione di stili. In archi di pietra a sesto acuto sono state poi inserite bifore in marmo bianco e successivamente finestre rettangolari; quest'ultime sono state distribuite anche in altri punti della facciata su via di Stracceria. Pure la torre angolare ha subito modifiche durante il radicale restauro ottocentesco quando le originali monofore furono sostituite da bifore. Oggi il palazzo del Capitano del popolo è destinato ad abitazioni private e a usi commerciali.
L'edificio che ammiriamo è frutto di diversi interventi architettonici ben individuabili in tre nuclei costitutivi: la torre angolare, la casa-torre immediatamente a sud di questa e un più basso corpo di fabbrica. Di quest'ultimo rimangono le tracce delle grandi finestre a bifora che conferivano agli ambienti interni il carattere di loggia.Il palazzo ha subito con il passare del tempo e il mutare del gusto molti rifacimenti che se in parte ne hanno modificato l'aspetto, lo hanno anche reso assai particolare proprio per l'evidente sovrapposizione di stili. In archi di pietra a sesto acuto sono state poi inserite bifore in marmo bianco e successivamente finestre rettangolari; quest'ultime sono state distribuite anche in altri punti della facciata su via di Stracceria. Pure la torre angolare ha subito modifiche durante il radicale restauro ottocentesco quando le originali monofore furono sostituite da bifore. Oggi il palazzo del Capitano del popolo è destinato ad abitazioni private e a usi commerciali.
10 gennaio 2008
Carnevale a Monsummano
Domenica 10 Febbraio, in occasione della festa di carnevale molto probabilmente sarò presente a Monsummano Terme. Ancora non c'è niente di certo, ma molte persone stanno lavorando per organizzare al meglio l'evento.
Comunque sia l'esito, colgo l'occasione per ringraziare Luca della pescheria Maurizi Federico di Monsummano Terme per l'impegno profuso nell'organizzazione di questo ed altri importanti eventi cittadini
08 gennaio 2008
Trottoloteca aggiornata
07 gennaio 2008
Domenica 13 riprova del 9: vediamo se Giove ce l'ha con me!!
Come segno scaramantico ho posto sul blog la testa di Giove dio della pioggia del vento e dei fulmini. Domenica mi hanno invitatato a San Miniato alto ad un mercatino che si svolgerà sotto le logge della chiesa di San Domenico, ma l'incognita tempo è sempre in agguato. Per questo mi rivolgo a Giove.
Per quanto riguarda il mercato non lo conosco, è una vera e propria incognita. Il mese di Dicembre è stato più che deludente e per questo ho accettato di farlo.
Vediamo come andrà a finire.......
Palazzi storici di Pistoia: il palazzo Comunale o degli Anziani detto "di Giano"
Alla fine del XIII secolo, quando la città di Pistoia conobbe un periodo di grande floridezza economica e politica, si rese necessario costruire un palazzo più ampio e dignitoso per le magistrature cittadine che sino a quel momento avevano trovato sede provvisoria prima in alcune case private e poi in un più vecchio palazzo di cui oggi non rimane alcuna traccia. Una tradizione diffusa nel secolo scorso, ma non confermata da alcun documento, vuole che il palazzo che ancora oggi è sede dell'amministrazione comunale sia stato fatto costruire dal podestà Giano della Bella, da cui la denominazione di Palazzo di Giano che ancora oggi lo contraddistingue. In realtà già prima della reggenza di quest'ultimo il comune aveva acquistato un nucleo di abitazioni poste all'angolo tra la piazza e l'attuale Ripa del Sale, in prossimità della prima cinta di mura. Viene così a cadere, stando alla più recente storiografia, un qualsiasi ruolo attivo da parte di questo podestà. Le vicende costruttive del palazzo sono assai complesse e ancora oggi non del tutto chiarite, ma nonostante la scarsa documentazione è possibile ricostruirne le principali fasi. Dopo la costruzione del primo nucleo, avvenuta alla fine del Duecento intorno al cortile in cui oggi è stato posto il Miracolo dello scultore pistoiese Marino Marini, il palazzo dei Signori Anziani e del Gonfaloniere di giustizia venne ampliato durante la prima metà del secolo successivo con l'aggiunta, tra l'altro, del portico di facciata che in un primo momento si limitò a sole quattro arcate. Un ulteriore ampliamento avvenne quando furono costruiti gli ambienti confinanti con la Ripa della Comunità, oggi destinati a sede di mostre temporanee, e il palazzo fu innalzato fino al secondo piano. Si provvide anche alla costruzione della quinta arcata di facciata in modo da dare omogeneità al fronte che si caratterizza per la sua originalità rispetto ai moduli dell'architettura pubblica toscana.
Verso la metà del XIV secolo il palazzo assunse l'aspetto che tutt'oggi lo caratterizza; sono infatti assai limitate le integrazioni avvenute nei secoli successivi e per lo più riguardano gli ambienti interni che si sono dovuti adattare nel corso del tempo alle nuove esigenze delle amministrazioni che si sono succedute. Della prima metà del Seicento è comunque la costruzione del ponte che unisce il palazzo alla cattedrale in modo da consentire alle Magistrature cittadine di raggiungere direttamente il coro per assistere alle funzioni religiose. Durante la massima affermazione del regime mediceo venne apposto sulla facciata il grande stemma centrale con le armi dei Medici sormontate dalla tiara papale e da grandi chiavi in onore di Papa Leone X, illustre membro di tale famiglia. Comunque sulla facciata non mancano insegne dell'epoca medioevale, quali la testa di marmo nero sormontata da una mazza in ferro che una leggenda popolare identifica con l'effige del traditore della città Filippo Tedici, anche se presumibilmente si tratta del ritratto di Re Musetto II di Maiorca, ucciso dal capitano pistoiese Grandonio dei Ghisilieri durante la conquista delle Baleari nel XII secolo. La testa del Tedici si trova invece sul portale di Sant'Andrea e la tradizione vuole che sia nera perché in segno di spregio vi venivano spente le torce prima di entrare in chiesa.
04 gennaio 2008
Pistoia e la sua storia
Anche Domenica pioverà, adesso ne sono certo. Non sarò a Fiabesque. Poco male, mi organizzerò per nuovi mercati e presto pubblicherò le date.
Domenica molto probabilmente andrò a visitare la fortezza di S.Barbara a Pistoia, cercherò di sublimare la rabbia in cultura.
In settimana mi hanno prestato un libro intitolato "VIE E PIAZZE DI PISTOIA" schede di toponomastica urbana, un eccellente ricerca delle origini delle vie pistoiesi. E' curioso come la conoscenza storica di un luogo possa farti vedere lo stesso con altri occhi, è una vera e propria riscoperta dei centri, anche minori, dove sono sempre vissuto.
Presto, in collaborazione con un mio collega di lavoro organizzeremo un CicloHistoriqueTour per la città di Pistoia.
Se qualcuno è interessato all'iniziativa è ben accetto.
Roberto
02 gennaio 2008
Domenica 6 Gennaio: la previsione metereologica
01 gennaio 2008
1 Gennaio 2008: primo post dell'anno
E così siamo nel 2008, sarebbe male di poco se non compiessi 41 anni fra 3 giorni. Qualcuno dice che il traguardo dei 40 anni sono la giovinezza della vecchiaia e la vecchiaia della giovinezza. Secondo me chi ha inventato questo detto ha ragione. Io li sento tutti, non tanto fisicamente, ma di memoria, inizio ad avere tante cose da raccontare, magari è presto per avere del pubblico, ma i contenuti iniziano a prendere forma. Eppure mi sembra ieri.......
Mi succedere di girare per Pistoia in bici e passeggiando guardo strade monumenti, piazze ed ogni cosa mi riporta a 20 anni fa...sono troppo nostalgico? Eppure è quello che sento, quello che vivo e soprattutto quello che sono. Dove saranno gli amici di allora? Tuttavia ho la fortuna di avere un grande entusiasmo, una grande voglia di costruire, di dire ancora la mia o meglio di non averla ancora detta tutta. E questo è vita, speranza, lotta.
Adesso sono le 4 e 22 del 1 Gennaio 2008.
Vi auguro a tutti un felicissimo anno nuovo.
Roberto Puccianti
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